Stenopeico si Rayographs no: il bello della diretta!




Ieri sera tutti presenti al primo appello: il primo gruppo ha ufficialmente cominciato il corso pratico di fotografia di base!
E per ogni inaugurazione che si rispetti, non è mancato l'imprevisto dell'ultimo minuto!
BAM! e la lampada del nostro mitico Durst ha cessato di vivere...
L'inghippo ci ha colti impreparati (ci servirà da lezione) e così non abbiamo potuto realizzare i rayographs in camera oscura. In realtà si sarebbe potuto ovviare in altro modo ma abbiamo preferito rimandare tale esperienza per non confondere e sminuire l'argomento che ai corsisti presenti ieri è parso davvero interessante.



Ma cominciamo dall'inizio:
Dopo il doveroso preambolo sulla storia della fotografia, ci siamo messi subito all'opera e Art Attack ci ha dato una mano nella costruzione artigianale del nostro foro stenopeico, che le sapienti mani di Francesco hanno plasmato con maestria d'altri tempi. Il tutto sotto lo sguardo attento dei corsisti che non hanno fatto mancare il loro sostegno.



Realizzata la nostra fotocamera in cartone puro, ci siamo spostati in sala posa per preparare il set.


Per un primo approccio alla sala posa, Francesco ha montato un Banco Ottico per far vedere ai corsisti come l'immagine della "modella" (un pò ingessata ma molto paziente) risulti sul vetro smerigliato della fotocamera: e a turno, tutti sotto il telo nero !





L'immagine capovolta della nostra "modella", ha suscitato l'effetto sperato!

Dopo aver esaustivamente (speriamo) risposto a tutte le domande dei corsisti, siamo passati alla fase che più ci interessava: fare una foto con il nostro foro stenopeico!
Fotografare con il foro stenopeico è sempre affascinante, anche per noi che nonostante abbiamo dimestichezza con queste tecniche antiche di scatto, ne restiamo sempre folgorati come fosse la prima volta.

I tempi di posa sono stati lunghi, anche svariati minuti, come lunghi erano nel passato, quando i pionieri della fotografia costringevano i loro malcapitati soggetti, nei ritratti, a sopportare interminabili pose di assoluta immobilità, "torturandoli", è il caso di dire, con marchingegni "medievali" per garantirsi l'assoluta perfezione della foto che non doveva in nessun modo risultare mossa. In questo la nostra "modella" è stata molto brava...

Fatti i primi scatti siamo passati alla fase di sviluppo in camera oscura oscura, dove David ha illustrato i passaggi fondamentali e descritto quelli che saranno, nelle lezioni successive, le fasi fondamentali per la realizzazione di stampe ai sali d'argento. Anche in questo caso non sono mancate le domande dei corsisti, affascinati, vogliamo sperare, da questo "ambiente" misterioso  e carico di pathos.


Abelardo Morell®
Per rendere meglio l'idea di quanto detto e realizzato in sala posa, nonché in camera oscura, alla fine della lezione abbiamo proiettato delle immagini di Abe Morell, grandissimo fotografo cubano, artefice di eccezionali "esperimenti" con il foro stenopeico con il quale ha poi realizzato, con la sua fotocamera a Banco Ottico, delle fotografie meravigliose esposte in tutto il mondo.




Siamo giunti al termine della lezione e l'impressione è che le due ore e mezza, minuto più minuto meno, siano volate d'un lampo.
Ora si replica domani, mercoledì 23, con il secondo gruppo che scalpita ai nastri di partenza.
Noi avremo la stessa "grinta" di ieri sera, sperando che le lampade non facciano...BAM!

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