Corso Avanzato Sett/Ott 2014: Il Ritratto...auto


...lavori in corso


Il primo tema che affrontiamo in questo corso Avanzato è il ritratto, al quale dedicheremo tutta la prima parte del corso dedicata alla sala posa.
E come inizio abbiamo pensato di chiedere ai nostri ragazzi di realizzare il ritratto di se stessi. No, non un selfie, quello è un'altra cosa... Noi volevamo un auto-ritratto!


Il ritratto è il primo tema che andiamo ad affrontare in questo corso Avanzato. 
Esso rappresenta la tematica forse più diffusa in tutto il mondo fotografico. E anche la più apprezzata dalla gran parte dei fotografi.
Fin dalla pittura il ritratto ha sempre rappresentato i livelli massimi della carriera di un artista. I quadri più famosi sono ritratti; le prime fotografie su commissione, soprattutto nel periodo vittoriano, erano dei ritratti. Il ritratto è espressione fotografica, poesia; un'istante fermo nel tempo, eterno, in cui si celano tutte le emozioni del genere umano.

Non è facile fare un ritratto fotografico. Non un ritratto che voglia descrivere l'animo del soggetto nella sua parte più intima e profonda.
L'ambiente, la gestualità, il modo di approcciare con il soggetto, sono solo alcuni degli elementi che servono a creare quelle alchimie tra il fotografo e il soggetto da ritrarre. Un livello d'intimità personale dove tutte le barriere vengono sopraffatte dalla naturale espressività.

Se si raggiunge questo livello d'intimità con il soggetto, allora si può realizzare un ritratto meraviglioso.

Lo scopo di questo corso è soprattutto far capire il più possibile ai nostri ragazzi che devono imparare ad interagire con il soggetto. A vincere le loro paure, i loro pudori. 
"Un fotografo non può permettersi il lusso di essere timido".

Ma veniamo al primo esercizio richiesto ai nostri corsisti: l'autoritratto!
L'autoritratto è una pratica molto diffusa tra i fotografi ma non solo. Basta pensare che tutti i più grandi pittori si sono, almeno una volta nella vita, autoritratti.
Vediamo come se la sono cavata i nostri ragazzi, nella discussione in anteprima della lezione.


L'autoritratto di Chiara ci è piaciuto molto, anche se il risultato che vedete (approvato dall'autrice) è stato ottenuto dopo un sapiente lavoro di post-produzione (camera chiara). "La camera chiara (post-produzione) proprio come lo era la camera oscura per la pellicola, è uno strumento indispensabile se utilizzato ad esaltare un'immagine che "nasconde" in se delle potenzialità".
Ci è piaciuto il taglio dell'immagine, con il soggetto che sembra confrontarsi con se stesso. Non ci è piaciuto che il punto di fuoco sia sulla macchina fotografica, che risulta dominante (nell'originale a colori era molto più fastidiosa), a discapito del viso che qui è nitido solo grazie alla post-produzione, altrimenti sarebbe leggermente fuori fuoco. Un inquadratura più accurata avrebbe migliorato molto il risultato finale. 


Matteo ha puntato (è proprio il caso di dirlo) il dito sulla questione! 
Ci piace! una foto che ha forza, impatto! Ottima la scelta dell'inquadratura, con il viso completamente sfocato ma al tempo stesso visibile nella sua espressività (segno che i concetti sulla profondità di campo sono stati sfruttati a dovere). Quello che non ci piace è l'orologio, un elemento di chiaro disturbo, che nulla c'entra con questo autoritratto.


Quello di Sabrina è un autoritratto che meglio non poteva esprimere un aspetto della sua personalità: la solarità! Per quel poco che possiamo conoscerla, lei è davvero solare come appare in questa foto. 
Ci piace la scelta del decentramento del viso, così come il taglio orizzontale. Non ci piace la messa a fuoco che non è stata troppo curata. In un ritratto il punto di fuoco, ovunque esso sia, è molto importante. 



Lara ci ha piacevolmente stupito. Il suo autoritratto, così come altri scatti che ci ha mostrato, denotano un'ottima capacità creativa. Ci piace la scelta del mosso che nei capelli raggiunge il massimo effetto. Buona anche la luce, con l'illuminazione laterale a creare un netto chiaro scuro sul viso. Non ci piace il punto di fuoco (anche Lara non è stata esente da questo errore). Il fuoco è sulla zona dell'orecchio quando invece sarebbe dovuto essere nella zona degli occhi.


Eleonora si autoritrae in un ambiente mistico, illuminato dalla sola luce delle candele. Ci piace la luce, ma sopratutto ci piace il taglio dell'immagine, con l'inquadratura ben curata nei minimi dettagli: il profilo, ben evidenziato dalla silhouette; la posizione delle braccia; così come lo sfondo dalla texture gradevole e scenografica. Ottimo!


Anche Eros punta tutto sul bianco e nero. Ci piace il taglio orizzontale, così come la luce a pioggia (dall'alto) che crea un'immagine noir molto suggestiva. Non ci piace l'eccessiva chiusura dei neri. Gli occhi avrebbero meritato un po' di luminosità cosicché il naso, illuminato, sarebbe risultato meno invasivo e dominante. Il naso diventa elemento di disturbo se "distrae" l'occhio dell'osservatore. Un pannellino schiarente (posto in basso sotto il viso) avrebbe fatto al caso suo.


Lo scatto di Alice, così a primo impatto, non risulta propriamente il classico autoritratto, però lei è così che ha pensato di farlo e a noi ci è piaciuto molto. Ci piace l'ambiente e questa illuminazione diffusa naturale che rende un effetto pastello. Ottima la scelta della posa dove il decentramento esalta l'immagine ed evidenzia l'espressione del viso visto di profilo. Non ci piace la scelta della profondità di campo, a nostro avviso troppo estesa. Se il tavolo con lo sfondo fossero stati maggiormente sfocati (con un diaframma molto più aperto in fase di scatto), l'attenzione dello spettatore sarebbe risultata maggiormente coinvolta sul soggetto. Usate la profondità di campo per evidenziare tutto ciò che deve "catturare" l'attenzione dell'osservatore.

Ci mancano ancora gli autoritratti di Daniela e Veronica. Lì commenteremo più avanti nel corso.

Bene, il primo step ci ha soddisfatto ampiamente. Tutti hanno dimostrato di aver molta voglia di imparare e soprattutto di voler mettersi in discussione. C'è grande entusiasmo nei ragazzi e questo ci coinvolge.

Nella seconda lezione abbiamo illustrato i sistemi di illuminazione più diffusi in sala posa, puntando la nostra attenzione su tre tipi di illuminazione, con luce flash, ma facilmente riproducibili anche con la luce naturale. 
Un esercizio propedeutico al prossimo compito dei ragazzi che è quello di realizzare, fuori dall'orario del corso, dei ritratti ambientati.
Una luce a pioggia o dall'alto, una luce laterale (che può essere quella di una finestra); una luce frontale o diffusa, riproducibile anche in esterno.


Il nostro percorso alla scoperta del ritratto è appena all'inizio.
To be continued...









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