Corso Avanzato Sett/Ott 2014: Prima lezione






I Maestri della fotografia e le regole della composizione


La prima lezione è sempre un momento particolare: ci si comincia a conoscere, si superano le prime incomprensioni. Ma nel corso Avanzato che ieri sera ha aperto ufficialmente i battenti, tutto questo non aveva nessun significato: con i "nostri" ragazzi ci conosciamo alla perfezione dopo la prima esperienza insieme nel corso Base. Ed è bastato un gesto per riprendere da dove avevamo lasciato.


Con il corso avanzato riprendiamo il percorso iniziato con i nostri ragazzi nel corso base. 
Provenienti da tre gruppi distinti si è formato questo nuovo gruppetto di nove elementi (due maschietti e sette femminucce, nel pieno rispetto della nostra tradizione che vede le donne sempre in maggioranza rispetto al sesso maschile), pronto ad affrontare la fine del percorso verso il miglioramento delle proprie capacità tecniche e creative in ambito fotografico.
Qui nessuno vuol diventare un professionista ma tutti vogliono imparare, capire ed esprimere al meglio la passione per la fotografia.

Ma avere una padronanza della tecnica non significa necessariamente "essere bravi fotografi". Ci sono fotografi professionisti che non eccellono in quanto a tecnica ma riescono lo stesso a realizzare fotografie meravigliose, cariche di pathos che, in molti casi, hanno fatto la storia della fotografia.
Ecco, lo scopo principale di questo corso non è tanto puntare il dito sulla parte prettamente tecnica - che verrà comunque affrontata con rigore e attenzione - quanto più di migliorare la capacità dei nostri corsisti nel saper fotografare dei temi prestabiliti cercando di tirare fuori la loro creatività e il loro gusto personale. Imparare a saper "leggere" le immagini cercando di capire il linguaggio e il significato che si cela in ognuna di loro, in modo da poter fotografare con cognizione di causa anche nelle situazioni che in apparenza possono sembrare scontate o banali, come delle foto fatte in vacanza al mare o in montagna.

E quale miglior modo di imparare a fotografare se non quello di prendere "ispirazione" e "insegnamento" dal lavoro dei Grandi Maestri della fotografia. 
La prima lezione, come da programma, è rivolta alla proiezione delle foto dei migliori - a nostro giudizio e ci scusiamo se ne abbiamo tralasciati tanti altri - rappresentanti della fotografia di ritratto e di nudo (ma non solo): temi che affronteremo insieme in questo corso avanzato.

Una carrellata di artisti che hanno segnato la storia della fotografia attraverso le loro immagini: durante la lezione non sono mancati i commenti (tecnici e formativi) e anche qualche aneddoto, che mai gusta.

Federico Garolla©
Federico Garolla, fotografo scomparso di recente, che realizza un ritratto di Pier Paolo Pasolini durante una partita di pallone in un campetto di strada con dei ragazzi di borgata. Non un ritratto in studio o durante il backstage di un suo film, bensì intento "a coltivare" una delle sue più grandi passioni: il calcio. 
L'ispirazione di Garolla viene dalla passione di Pasolini per il calcio.






Nicolas Tikhomiroff©
Nicolas Tikhomiroff, fotografo dell'agenzia Magnum Photos, definisce la fotografia "uno occhio extra, il migliore", dove "conta solo l'impatto dell'immagine" e "l'inquadratura e la stampa sono aspetti del tutto marginali". 











Robert Capa, da tutti conosciuto per i suoi fantastici reportage di
Robert Capa©
guerra ma che noi abbiamo voluto rappresentare con uno splendido ritratto a Pablo Picasso ripreso in una scena molto intima con suo figlio.










Richard Avedon©
Richard Avedon, maestro indiscusso del ritratto e del nudo, un artista a tutto tondo capace d'ispirare intere generazioni di fotografi. Noi abbiamo voluto rappresentarlo nei suoi lavori in studio, dove il rigore della luce, rigorosamente su fondo bianco, mette in risalto il soggetto e la sua essenza. Magistrali i suoi ritratti realizzati con un banco ottico in sud America con l'utilizzo di uno sfondo bianco con luce naturale. Qui lo mostriamo in uno dei suoi tanti autoritratti.











René Burri©

Renè Burri, fotografo svizzero appassionato di pittura, realizza un
ritratto a Che Guevara durante una conferenza. La foto di Burri non possiede la stessa "popolarità" della foto di Alberto Corda ma esprime in se tutta l'essenza del personaggio, attraverso lo sguardo e l'altezzosità dell'espressione assolutamente spontanea. Un ritratto che rappresenta in pieno il personaggio rivoluzionario e pieno di passione come era Che Guevara.






Edouard Boubat©


Edouard Boubat ci proietta all'interno del ritratto, dove l'atmosfera è romantica, dolce, la luce leggera con i toni di grigio diffuso che si staccano dal fondo completamente nero. Il gesto del bambino che ascolta il mare dalla conchiglia è così coinvolgente che il suono delle onde sembra quasi echeggiare nelle orecchie dell'osservatore.








Martin Schoeller©
Martin Schoeller è un ritrattista facilmente riconoscibile
perché il suo stile è unico.
Taglio frontale molto stretto con luce proveniente da entrambi i lati 
con l'ausilio di Bank verticali detti strip light. Ha fotografato centinaia di
personaggi famosi del cinema, dello sport, della musica, sempre con la stessa tecnica. Il taglio, la luce, gli occhi, tutto è centrato sull'espressività
del volto.







Ugo Mulas©

Ugo Mulas, grandissimo fotografo del dopoguerra realizza un ritratto a Lucio Fontana in controluce davanti ad una sua tela "tagliata". In questo ritratto Mulas non ha voluto evidenziare tanto il soggetto in se, che è rappresentato in silhouette, quanto l'opera che lo rappresenta e che lo ha reso famoso in tutto il mondo. E qui torniamo al discorso fatto in precedenza sull'importanza dei "simboli" che possono rappresentare il soggetto
fotografato.







Diane Arbus©
Diana Arbus, fotografa statunitense di origine russa, comincia come assistente di suo marito, Allan Arbus, per poi cominciare una carriera di fotografa che porterà le sue immagini nei più importanti musei del mondo. Famosa per l'etichetta di "fotografa dei mostri", fra le tante cose che caratterizzano la sua fantastica carriera artistica, fu d'ispirazione al regista Stanley Kubrick nel film Shining con la foto che vi mostriamo.

Irving Penn©

Irving Penn, conosciuto come uno dei maggiori esponenti della fotografia di moda, fu un grandissimo ritrattista nonché fotografo still life. Famosi i suoi ritratti in studio in cui costringeva i soggetti da fotografare a stare dentro un spazio ristretto, triangolare, in modo da suscitare in loro il maggior disagio possibile.Un pò il contrario di quello che fanno la stragrande maggioranza dei fotografi che cercano in tutti di modi di mettere a loro agio i soggetti da fotografare.









Bruce Davidson©
Bruce Davidson, fotografo statunitense concentra tutta la sua
"attenzione" fotografica nei quartieri poveri di New York dove evidenzia il degrado dell'Est Harlem con il reportage East 100th Street. Definito dalla critica "forte e malinconico", si caratterizza per la grande emozione dei suoi ritratti.







Robert Doisneau©
Robert Doisneau, famoso per le sue fotografie a ragazzi innamorati che si baciano in strada, le sue foto, solo in apparenza del tutto spontanee, sono frutto della grande capacità dell'artista di creare qualcosa di meraviglioso e naturale. Foto che all'occhio di chi le osserva, suscitano fascino e romanticismo.






E poi altri artisti: George GeorgiouMartin ParrAnton CorbijnChuck CloseElliot ErwittNigel ParryGiuseppe Pino, grandissimo ritrattista italiano famoso anche per i suoi nudi, tema che ci introduce al prossimo argomento affrontato nella proiezione delle foto dei Maestri della fotografia: il nudo.


Il nudo, tema che affronteremo nel nostro corso con una lezione ad hoc, è stato da sempre un "argomento" che ha attirato la maggior parte dei fotografi. Noi abbiamo cercato di far vedere diversi stili, dal classico al trasgressivo, in un percorso attraverso diversi periodi storici sociali e culturali.

Cominciamo questa carrellata con uno dei maggiori esponenti di fotografia di nudo al mondo: Helmut Newton. 
Helmut Newton©
Ritenuto da molti il più grande esponente della fotografia di moda, ha fotografato le più belle donne del mondo realizzando fotografie di nudo con un erotismo quasi patinato; spesso trasgressivo, sado-masochistico e feticistico. Qui è ritratto di riflesso con la moglie seduta sulla destra dell'immagine.




                                          
Edward Weston, un icona della fotografia, è tra i più importanti fotografi della prima metà del 900. Con Ansel Adams e altri fotografi dell'epoca fonda il gruppo f64, così chiamato perché quella era l'apertura di diaframma usato per ottenere la maggiore profondità di campo possibile. Lo scopo di questo gruppo di fotografi si basava sulla "perfezione tecnica e stilistica" dove il fotografo "doveva visualizzare dentro di se la foto ancor prima di scattarla".

Edward Weston©







Robert Mapplethorpe©
Robert Mapplethorpe, fotografo fuori dagli schemi classici, lavora quasi essenzialmente in studio. Numerose sono le celebrità da lui ritratte ma i suoi lavori più famosi sono senza dubbio i nudi trasgressivi e sadomaso con corpi maschili. Famosi anche i suoi autoritratti.





Jeanloup Sieff©
Jeanloup Sieff, inizia la sua carriera come reporter per poi passare alla fotografia di moda. Nelle sue fotografie di nudo spicca un fortissimo senso estetico per le forme e nella scelta delle luci. Lo si può definire un fotografo "classico".










Bettina Rheims©
Bettina Rheims, ha fotografato numerose celebrità e suoi scatti di nudo sono provocanti e sensuali ma non scadono mai nella volgarità o nel trasgressivo. 








E con quest'artista chiudiamo la nostra carrellata dei Grandi Maestri della fotografia.
Un percorso attraverso le immagini per cercare di capire, imparare, attraverso le foto dei Maestri. 
Non per copiare (seppur è attraverso la fase di copiatura che si apprendono le prime nozioni e si ottengono i primi, seppur di poco valore, risultati), ma solo per cercare di farvi comprendere quello che potrebbe essere il vostro modo di fotografare: alla ricerca del proprio stile personale. Certo, la lezione andrà approfondita anche attraverso la ricerca personale fuori dal contesto del corso, però quella di ieri sera è stata un'ottima "infarinatura".

Ma la prima lezione non si è limitata alla sola visione delle foto. Si è discusso, commentato, cercando di analizzare le immagini non solo da un punto di vista "emotivo" ma anche tecnico.
E allora come non parlare di composizione fotografica.

Tra le tante definizioni che si possono dare a questo concetto, la più semplice è sicuramente "la scelta del fotografo al momento dello scatto". Da questa scelta si determinerà il risultato finale.

La scelta del fotografo comprende tutta una serie di fattori, in primis il soggetto da fotografare in relazione con l'ambiente in cui si trova, che sia in esterno o in studio. E poi tutta una serie di soluzioni dal punto di vista pratico, come l'inquadratura, o dal punto di vista tecnico come l'esposizione, la scelta del diaframma etc etc. 
L'esito di una fotografia, quale esso sia, è dato più che altro da una scelta pratica ma è anche vero che solo attraverso una buona conoscenza della tecnica - che si acquisisce con l'esperienza - si possono ottenere delle immagini corrette in colore e densità.

La composizione fotografica è ricca di soluzioni e di certo è impossibile affrontarle tutte in così poco tempo. Qui ci limitiamo a parlare di una delle più conosciute e diffuse regole di composizione: la regola dei terzi.
La regola dei terzi "nasce" con la pittura ed è usata nella composizione di una fotografia.
Essa si basa su un concetto molto semplice: dividendo un'immagine (zona inquadrata) in settori (terzi), l'intersezione delle diagonali immaginarie che si otterranno, determineranno i cosiddetti punti di forza (o punti di fuoco o punti nodali).

Vediamo in dettaglio come funziona la regola dei terzi.

Se immaginiamo due linee orizzontali e due verticali (direttrici) sulla nostra inquadratura, otterremo tre settori (terzi, appunto) orizzontali e tre verticali. L'intersezioni delle diagonali ottenute, corrispondono ai punti di forza. 
L'attenzione del nostro occhio, dopo aver osservato un'immagine, è "attratta" da questi punti (dove infatti dovrebbe ricadere la messa a fuoco del soggetto), quindi, se il soggetto sarà in corrispondenza dei punti di forza, la foto risulterà maggiormente più dinamica rispetto ad una con il soggetto al centro del fotogramma: la cosiddetta zona aurea.
In pratica, se stiamo fotografando un paesaggio, per la RdT l'orizzonte dovrebbe "cadere" in corrispondenza di una delle direttrici orizzontali (quindi non al centro del fotogramma), mentre se il soggetto fotografato è un elemento verticale (una persona figura intera, alberi etc etc), la RdT impone che questo venga posto sulle direttrici verticali. Nei punti di forza andrà il particolare del soggetto che vogliamo evidenziare (ad esempio, l'occhio se si tratta di un viso) e la messa a fuoco.

La RdT è molto diffusa tanto che alcune macchine fotografiche hanno in dotazione un mirino già diviso in terzi, ma non è di certo l'unica regola che ci aiuta nella composizione fotografica.

Come evidenziato nel percorso base (corso base), si può creare "attenzione" in un soggetto semplicemente agendo sulla profondità di campo attraverso la tecnica dello sfocato: il soggetto a fuoco e tutto il resto sfocato. Oppure si può creare una composizione sfruttando diagonali immaginarie del formato che si sta utilizzando, in cui si venga a creare un equilibrio in tutta la scena fotografata esaltando di fatto la prospettiva dell'immagine.
"Osservate le bamboline nella foto e tracciate tutta la serie di diagonali che si sono formate al momento dell'inquadratura".

La composizione fotografica è un aspetto molto importante che meglio approfondiremo durante il nostro corso ma in fotografia come nell'arte in generale è bene capire che le regole esistono soltanto per farci da guida, non per limitarci nelle scelte. Infrangere le regole è possibile, anzi spesso è un obbligo.

Per approfondire meglio i concetti sulla composizione fotografica, consigliamo ai nostri ragazzi (ma anche a tutti coloro che fossero interessati all'argomento) la lettura di due libri: L'occhio del fotografo, di Michael Freeman Logosedizioni e Lezioni di fotografia, di Luigi Ghirri edito Quodlibet.

Il corso è avviato, ora tocca ai nostri ragazzi darsi da fare assolvendo al primo compito loro assegnato: farsi un auto-ritratto. Ma non per imparare a farsi i selfie (c'è già un'università a Teramo che se ne occupa), ma come primo approccio al ritratto, alla composizione e alla scelta della luce. E poi perché tutti i più grandi esponenti dell'arte visiva, dai pittori ai fotografi, almeno una volta nella vita si sono auto-ritratti.
E' un buon inizio.





Nessun commento:

Posta un commento