Ritratto su commissione
Con la sesta lezione il corso avanzato chiude il ciclo di lezioni dedicate allo scatto in sala posa e si appresta ad entrare nei laboratori dove verranno "lavorate" tutte le immagini selezionate durante i vari shooting di ripresa. In questa lezione abbiamo deciso di "giocare al mestiere del fotografo", commissionando un ritratto ai nostri aspiranti fotografi. Un bel lavoro di gruppo.
Il lavoro svolto in sala posa, dove abbiamo affrontato due tra i principali temi della fotografia - il ritratto e il nudo - è oramai giunto al termine del corso e in questa sesta lezione abbiamo messo alla prova i nostri ragazzi commissionando loro un ritratto in studio.
Hanno dovuto fotografare un soggetto in studio scegliendo scenografia (sfondo) e illuminazione.
Ognuno di loro ha cercato di mettere a frutto i consigli e i suggerimenti ricevuti durante il corso e possiamo affermare senza smentita che i ragazzi hanno fatto un bel passo in avanti, dal giorno che hanno cominciato il corso.
L'indecisione e la timidezza iniziale (maggiormente evidenziata nella lezione di glamour), sono state definitivamente superate e anche il modo di approcciare con il soggetto da fotografare, è migliorato tantissimo.
Le "lacune" in fase di scatto non sono state del tutto colmate, ma era impensabile farlo in otto lezioni di corso. Noi, come diciamo sempre, cerchiamo di indicare la via giusta, poi sta ai ragazzi proseguire il percorso continuando a fotografare con costanza e con passione.
In questa fase del percorso è fondamentale evidenziare l'importanza dell'editing fotografico, elemento che ci permette di introdurre quelle che saranno le due lezioni conclusive del corso dedicate ai laboratori di post-produzione (editor, digitale) e camera oscura (pellicola e stampa ai sali d'argento):
perché la foto nasce da una fase di progettazione (prima dello scatto), di esecuzione (al momento dello scatto), di sviluppo (poi nella scelta dei provini e nella lavorazione in laboratorio).
In questo post evidenzieremo la differenza tra lo scatto iniziale, cioè la pellicola appena sviluppata oppure il file Raw memorizzato sulla scheda, e l'immagine lavorata successivamente in camera oscura (nel caso della pellicola) o in post-produzione nel caso del digitale. Perché uno scatto può essere modificato in fase di ricerca, di editing; indubbiamente migliorato, nella stragrande maggioranza dei casi.
"Naturalmente ogni scelta nasce da una valutazione soggettiva e quindi opinabile all'infinito".
Nel nostro caso la scelta è nostra, dei conduttori (nello specifico di David Fazzini, a cui rivolgersi per eventuali lamentele).
Saranno graditi i commenti in calce al post.
In rigoroso ordine alfabetico, cominciamo questa rassegna con il ritratto commissionato a Danilo da Ivano:
Lo scatto originario (a sinistra) è stato "modificato" in fase di editing. L'immagine, troppo sbilanciata verso il basso, è stata riequilibrata grazie ad un taglio (proporzionale ai lati) un po' più stretto che ha eliminato l'inutile spazio sopra le testa del soggetto. Però, la scelta di Danilo di decentrare il soggetto è stata rispettata anche nel "nuovo taglio". La luce, Rembrandt, evidenzia un chiaro scuro che esalta il contrasto e l'incisione dell'immagine mentre l'esposizione (come si può ben vedere) non ha necessitato di grossi interventi (se non quelli standard, trattandosi di file digitale).
foto Danilo Concetti |
E' la volta di Fabio che ha fotografato David.
Anche in questo caso il lavoro in laboratorio (in fase di editing prima e di post-produzione poi) non si è limitato alla sola correzione di esposizione, contrasto e colore (conversione in B&W), ma è intervenuto sul taglio dell'immagine per cercare di dare maggiore "forza" al ritratto. Ripetiamo: questo è un aspetto soggettivo della fotografia.
Il taglio sul viso del soggetto è netto, marcato, in modo che lo sguardo dell'osservatore "cada" subito sugli occhi, in prossimità dei punti di forza dell'immagine (regola dei terzi). La conversione in bianco e nero (argomento della prossima lezione di digitale) dà "carattere" all'immagine.
"Non è un errore effettuare tagli in fase di stampa o post-produzione, anzi, la ricerca, lo sviluppo dell'immagine arricchisce, migliora, l'immagine stessa".
foto Fabio Trentacoste |
Francesco (il fotografo) si è ispirato ad un grande ritrattista contemporaneo per fotografare Francesco (il soggetto) : Martin Schoeller.
Un ritratto ottimamente riuscito. Come è evidente, non abbiamo effettuato nessuna modifica al taglio originale, segno che l'inquadratura è stata curata nei minimi dettagli al momento dello scatto. La correzione in post-produzione è stata leggera: evidente il riflesso dei due strip utilizzati come illuminazione, esattamente lo stesso effetto che si può notare nelle foto del grande artista tedesco.
"Ricreare le foto dei grandi autori è un ottimo esercizio per imparare la tecnica e migliorare il proprio gusto e la propria creatività".
foto Francesco Brandimarti |
Anche Ivano ha fotografato Francesco. Il ritratto di Ivano è più classico ma non per questo meno incisivo. Abbiamo modificato il taglio originario decentrando leggermente il viso del soggetto ed eliminando le braccia visibili in basso nello scatto originale: a nostro giudizio, erano di disturbo. La scelta del fondo nero conferisce contrasto e buoni chiaro scuri con una luce Rembrandt ben calibrata (pochissimo intervento di correzione expo).
foto Ivano Giovannitti |
Ottimo lavoro anche quello di Luca che ha ritratto Fabio. Lo scatto, realizzato con una focale leggermente grandangolare, ha un forte impatto emotivo con lo sguardo del soggetto molto penetrante. Potrebbe essere una copertina di un disco musicale (magari rap), per come questa foto è concepita. La scelta del decentramento verso destra è stata rispettata alla lettera. Anche la correzione dei toni si è limitata ai passaggi fondamentali (che vedremo bene nella lezione di Photoshop ®). Sfondo bianco e luce laterale di uno strip.
foto Luca Melatini |
"L'esuberanza di Mary è inconfondibile anche nei suoi scatti (e questo è un aspetto positivo in un fotografo che è capace di mostrare se stesso attraverso le sue fotografie)".
Nel fotografare Stefania sceglie un taglio molto "deciso" ad evidenziare l'elemento del rossetto, che caratterizza tutta l'immagine. In fase di post-produzione abbiamo soltanto leggermente eliminato gli angoli della foto che, a nostro avviso, distraevano l'osservatore. Ne è uscito un formato irregolare (non proporzionato ai lati) ma comunque molto efficace. La luce, diffusa e morbida, è data da un softbox.
foto Mary della Giovanna |
Stefania contraccambia il favore a Mary e la ritrae a sua volta.
Lo scatto originale era in verticale con il viso del soggetto al centro del fotogramma. Con uno sfondo un po' metropolitano (a mattoni bianchi) come ha scelto la fotografa, poteva anche andare bene, però in fase di editor abbiamo optato per un taglio quadrato centrale. La luce è ambiente di cui la conseguente dominante calda che in fase di post-produzione è stata solo leggermente attenuata.
foto Stefania Vita |
Oltre agli assenti Michele e Gey Johann, manca lo scatto di Gianluca: ce ne rammarichiamo ma ci sono stati problemi con la scrittura dei file.
Ci ripromettiamo di pubblicarli nel immediato futuro.
E ora prossimo step dedicato al digitale: parola a Enrico!
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