Le
ottiche: normale, teleobiettivo, grandangolo
Dopo
aver approfondito alcuni dei concetti principali base della
fotografia, come la profondità di campo e i tempi di posa, mettendo
in risalto la loro importanza e l'influenza che possono esercitare
sullo scatto finale, la quarta lezione (ma anche la quinta ) è stata
interamente dedicata ad un altro elemento fondamentale della
fotografia: l'obiettivo. Ne abbiamo parlato fotografando.
Il
corso ha oramai oltrepassato la boa di metà percorso e con la quarta e quinta
lezione chiudiamo di fatto la parte dedicata allo studio della teoria
fotografica: non tutto lo scibile conosciuto, solo una parte, quella
fondamentale, quella che sta alla base per la buona riuscita di una
fotografia, al di là delle “emozioni” che questa, nella sua
semplicità, può suscitare.
La
quarta lezione è stata centrata interamente su un elemento
fondamentale della fotografia: l'obiettivo (ottica).
Gli
obiettivi fotografici sono i “nostri occhi” quando scattiamo una
fotografia. E' grazie alla loro qualità che una fotografia può fare
la differenza.
L'immagine, “trasportata” dalla luce fin sul piano pellicola, passando attraverso la serie di lenti (che variano per numero
a seconda del modello) contenute all'interno del “bussolotto”
(obiettivo), “esprime” le sue potenzialità in funzione della
qualità della lente stessa. Fattori come l'incisione il
contrasto o la definizione dell'immagine, sono determinati
dalla qualità dell'obiettivo che rappresenta una parte molto
importante, per non dire fondamentale, sulla resa finale.
Pensateci
quando acquistate una macchina fotografica: non è il corpo, con
tutti i suoi marchingegni tecnologici a fare la foto, ma l'obiettivo.
Ne
esistono di numerose marche, che ne producono i più svariati
modelli; tutti più meno buoni, alcuni di assoluta qualità.
Gli
obiettivi fotografici si dividono in tre categorie principali: il normale, il
grandangolo e il teleobiettivo; poi esistono delle sotto-categorie
costituite da una serie di obiettivi detti “speciali” come i
super grandangolari (fisheye), o i lungo fuoco (maggiormente indicati
per il ritratto).
La
lunghezza focale di un obiettivo si misura in millimetri e questa può
essere fissa, cioè l'unica misura possibile per
quell'obiettivo (ad es 50mm), oppure può variare con
un'escursione ottica che va da grandangolo a teleobiettivo, oppure da
normale a teleobiettivo, da grandangolo a normale (le combinazioni
sono tantissime), in unico obiettivo notoriamente conosciuto come
zoom.
Per identificare al meglio le tre principali categorie, grandangolo, normale e tele, possiamo dire che:
è considerato grandangolo un obiettivo in cui la lunghezza focale è inferiore ai 35mm
è considerato normale un obiettivo in cui la lunghezza focale è compresa tra 35mm e 60mm
è considerato teleobiettivo un obiettivo in cui la lunghezza focale è superiore ai 60mm.
foto scattata con un 28mm |
Il grandangolo è un obiettivo che ha una lunghezza focale minore ma un angolo di campo maggiore rispetto al normale o ai tele. L'angolo di campo varia dai 60° agli 80° a seconda del tipo di lunghezza focale. La caratteristica principale di questo tipo di obiettivi è la loro capacità di fotografare ampi campi visivi ma sono soggetti alla deformazione delle linee cadenti a causa della prospettiva che, nelle foto, risulterà falsata rispetto alla realtà. Anche questi (come i normali), sono di solito obiettivi molto luminosi e permettono di avere una grande profondità di campo.
I grandangoli più comuni sono il 24mm e il 28mm, utilizzati soprattutto nella fotografia di paesaggio mentre il 35mm è definita l'ottica per eccellenza da molti reportagisti.
Tenete presente che questo tipo di considerazioni sono del tutto soggettive e variano da fotografo a fotografo.
Obiettivo 50mm
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Il 50mm o normale possiede un angolo di campo (la zona inquadrata) intorno ai 43°/ 45° e la sua luminosità varia da f1,4 a f1,7. Esistono dei 50mm più luminosi ed alcuni modelli hanno la funzione macro (presente anche in altri tipi di obiettivi), cioè la capacità di mettere a fuoco il soggetto anche a distanze molto ridotte (macro-fotografia).
La lunghezza in millimetri del normale corrisponde (grossomodo) alla diagonale del fotogramma ed è differente a seconda del formato della macchina fotografica.
Per il formato Leica (35mm o 135mm), che hanno pellicole di formato 24x36cm, il normale è appunto il 50mm (la lunghezza corretta sarebbe il 43mm), mentre per il medio formato (che utilizzano pellicole di formato 4,5x6cm; 6x6cm) il normale è l'80mm (in realtà sarebbe il 75mm). Più è grande il formato della pellicola (o sensore nel digitale, ma qui il discorso è leggermente diverso e andrà approfondito in seguito), maggiore sarà la misura del normale.
foto scattata con un 200mm |
Il teleobiettivo è un obiettivo che ha la capacità di ingrandire il soggetto da fotografare permettendo riprese anche a grande distanza (a seconda della lunghezza focale). La sua lunghezza focale è maggiore rispetto al normale o al grandangolo e di conseguenza ha un angolo di campo molto limitato. Questo varia dai 20° ai 5° e nei super-tele è addirittura inferiore. Possiede una scarsa profondità di campo anche a diaframmi molto chiusi dovuto al fatto che il fattore di ingrandimento comporta lo schiacciamento del campo visivo avvicinando i soggetti e riducendo le distanze. I teleobiettivi sono in gran parte poco luminosi (di solito f 5,6) tranne nei casi in cui la qualità è molto alta - allora si possono trovare anche tele con luminosità di f 2,8 o f 2 - così come il prezzo di acquisto.
Nella sotto-categoria dei teleobiettivi troviamo i lungo fuoco che hanno la misura focale che va dai 60mm ai 100mm. Sono obiettivi usati in particolar modo nei ritratti (di ottima qualità).
Gli zoom, al contrario delle ottiche fisse, hanno la caratteristica di avere la lunghezza focale che varia nel medesimo obiettivo. Cioè, in un solo apparecchio possiamo trovare diverse lunghezze focali che possono andare da grandangolo a tele (nei casi più spinti) oppure da lungo fuoco a super tele, da grandangolo a lungo fuoco, etc etc. Le combinazioni sono molteplici: inutile menzionarle tutte.
Zoom 70/210 mm
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Questo tipo di obiettivo è molto utile se non si vuole portare con se tutta una serie infinita di obiettivi, quando si esce fuori per scattare. La sua comodità è indiscutibile però, come sempre accade, c'è un rovescio della medaglia: le ottiche fisse sono di qualità maggiore, rispetto agli zoom, e un fotografo "esperto" questo lo sa bene.
C'è da dire che la tecnologia, in tal senso, ha fatto passi da giganti e le case costruttrici oggi offrono degli zoom di altissima qualità (con prezzi non sempre accessibili, a onor del vero) utilizzati anche dai migliori professionisti del settore.
La luminosità degli zoom varia a seconda del modello. I più diffusi zoom in commercio hanno una doppia luminosità: una per la lunghezza focale minima, l'altra per la lunghezza focale massima. Nella "carta di identità" (sul fronte della lente) di uno zoom 70-210mm, troviamo scritto (ad es): f 3,5/5,6. Questo sta a significare che per la lunghezza focale minima - 70mm - l'apertura massima è di f3,5, mentre per la lunghezza focale massima - 210mm - l'apertura massima di diaframma è di f 5,6. Questo può comportare enormi svantaggi se ci troviamo a scattare in condizioni di scarsa luce.
Naturalmente esistono anche zoom (nel caso di quelli di maggiore qualità) che possiedono una luminosità fissa per tutte le lunghezze focali: il vantaggio è enorme, sia in termini di praticità che di qualità, ma anche in questo caso è il prezzo di acquisto a fare la differenza.
ritratto scattato con un 85mm |
La
scelta dell'obiettivo è in funzione al tipo di fotografia che
vogliamo scattare. Se fotografiamo un paesaggio, la scelta non può
che ricadere sul grandangolo; al contrario, se è vogliamo realizzare
un ritratto, dobbiamo sempre tener conto delle prospettive e del
campo visivo del nostro obiettivo: un lungo-fuoco (85mm) è l'ottica
da ritratto per eccellenza.
Ma si possono realizzare dei ritratti anche utilizzando un grandangolo a patto che si tenga ben presente l'effetto che questo tipo di obiettivo ha sulla prospettiva dell'immagine.
Nei tre scatti qui rappresentati è ben evidente come la prospettiva sia "falsata" rispetto alla realtà e come il punto di vista (l'inquadratura) sia fondamentale per realizzare delle immagini suggestive con un grandangolo, quando si fotografa una persona. E' importante sapere quale sia il campo visivo e la visione prospettica del tipo di obiettivo che vogliamo utilizzare.
foto con un 28mm dal basso |
foto con un 28mm dall'alto |
Se invece fotografiamo un soggetto a grande distanza, il teleobiettivo è sicuramente l'unica ottica che dobbiamo prendere in considerazione, se non vogliamo che il soggetto fotografato sia talmente piccolo da "scomparire" dalla scena.
Dal
punto di vista della scelta del tipo di obiettivo, gli zoom sono di
grande comodità, in quanto con una sola ottica si possono avere
diverse possibilità, dal grandangolo al teleobiettivo.
La
quinta lezione ci è servita da verifica: abbiamo diviso i nostri
ragazzi in due gruppi di lavoro e abbiamo chiesto loro di scattare
liberamente scegliendo ognuno il tipo di obiettivo da utilizzare. La
possibilità di poter mettere in pratica resta il metodo migliore per
capire e il digitale, grazie al fatto di poter vedere subito le
immagini scattate, ci è di grande aiuto.
I
nostri ragazzi sembrano aver ben appreso la parte dedicata alla
tecnica fotografica, dimostrando buona dimestichezza nella scelta
delle ottiche in funzione dello scatto. E anche i concetti più
complicati, come profondità di campo e tempi di posa, sembrano
essere stati ben “assorbiti”.
Ora
non ci resta che verificare il risultato degli scatti in studio che,
va sempre ricordato, non sono stati realizzati solo in digitale ma
anche in pellicola (B&W) e nelle prossime due lezioni, dedicate
alla camera oscura, scopriremo se i nostri corsisti sono stati bravi.
Spegniamo
la luce...
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